Il reale significato dell’equidistanza da ogni guerra

Storie e Notizie N. 2014

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Malgrado finora abbia trascorso la maggior parte della mia vita tra le parole, non mi dovrebbe sorprendere che siano proprio queste ultime a ricordarmi che paradossalmente all’università ho preso una laurea ricolma di numeri e logica.
Indi per cui, quando sento pronunciare termini che in passato ho studiato e utilizzato più volte per superare esami che nulla hanno a che vedere con la scrittura o il teatro, mi ritrovo ancora una volta sdoppiato tra ragione e immaginazione.
Consideriamo per esempio un vocabolo divenuto improvvisamente di tendenza a causa della recente invasione in Ucraina da parte della Russia: equidistanza.
La ragione, giustappunto, assieme alla Treccani me ne suggerisce il principale significato: la proprietà o condizione di essere equidistante – ovvero ugualmente distante - sia di due o più punti da altro punto di riferimento comune. L’esempio più citato è quello dei punti di una circonferenza dal centro.
Nondimeno, l’accezione detta figurata – quindi adatta alla sopra citata immaginazione - offre invece tale interpretazione: posizione imparziale, che non dimostra propensione, preferenza, parzialità. Esempio quanto mai calzante è il dichiararsi identicamente distante tra due parti in conflitto.
Ora, è proprio quest’ultima che è stata spesso tirata in ballo nelle ultime settimane da vari esponenti della cultura e della politica, accusando tra gli altri l’ANPI di macchiarsi di quello che per alcuni è ormai diventato un grave peccato.
A parte il fatto che da quando lo osservo, ne leggo la Storia e le storie, oltre a riflettere a lungo su entrambi, mi sono convinto che nel mondo il nostro paese rappresenta la più degna patria dell’equidistanza nella versione deprecata e immaginata, se così possiamo definirla.
Tuttavia, che volete farci, l’ho confessato all’inizio, sono vittima di una vera e propria scissione. Per tale motivo quando leggo il famigerato termine sono incline a interpretarlo nella prima modalità, quella come dire reale. E applicando anch’essa all’attuale crisi in Europa orientale, per poi abbattere ogni limite di comodo geografico e temporale, non posso fare a meno di sentirmi equidistante. Esattamente come un puntino sulla circonferenza, già, dove ci dovremmo incontrare un po’ tutti tra coloro che si dichiarino amanti e sostenitori della pace, del rispetto dei diritti e della dignità umana e avversi a ogni tipo di sopruso ai danni di singoli individui, interi popoli e Stati più o meno sovrani. Ugualmente distanti dal centro, ovvero un altro punto che si fa ogni giorno che passa più crudele e violento anche per colpa dell’ossessione per le accezioni figurate delle parole che contano, come guerra e pace, guarda un po'.
Sulla circonferenza sei equidistante da quel maledetto nel mezzo. Perché sei ugualmente lontano da ogni sporca guerra. E la sai l’ultima? Lo sono tutte, è solo che alcune le ripuliscono, le vestono ad hoc e le truccano nei camerini, perché si sa che  se il sole bacia i belli, le luci dello studio premiano solo chi si fa bello.
Su quella linea che circonda in modo uniforme e soprattutto coerente lo schifo al centro, è come trovarsi in equilibro su una corda sospesa su uno strapiombo profondo a dismisura, scavato nel tempo da secoli di ipocrite menzogne fabbricate ad arte.
Ma tu resisti, ci provi, devi farlo, altrimenti nessuno lo farà. Perché a quanto pare è davvero difficile oggi anche solo dire, figuriamoci capire, che se sei identicamente distante dalla guerra, lo sei da tutte, e al contempo sei altrettanto vicino a chi da esse fugge. A prescindere da quanto distante da te siano le origini o le fattezze dei sopravvissuti.
Altrimenti, be’, la tua solidarietà è solo figurata e i poveri interessati lo scopriranno presto a spese loro.
Pare complicato perché è così che viene disegnato, ma su quella linea circolare dalla curva precisa e costante - vedi il super abusato senza e senza madevi essere ugualmente distante da ogni paese che causi ingiuste sofferenze a un altro. E la tanto bistrattata onestà intellettuale dovrebbe farti ammettere che in quel velenoso centro ci sono sia il governo russo che quello israeliano, come un tempo ci sono stati gli esecutivi di Bush padre e figlio e quello di Blair per non andare troppo lontano nel tempo. Ma chi ha un briciolo di buona memoria e soprattutto uno straccio di coerenza sa bene che mentre non si possono accomunare periodi differenti e situazioni diverse del passato, ciò che deve restare intatto a prescindere dagli egoistici vantaggi del momento è proprio il tuo posto su quella circonferenza.
È una posizione scomoda, lo so, e da che mondo è mondo è quasi mai maggioritaria. Ma, vedi, oramai il nostro pianeta non ha più altra difesa che quella fragile e al contempo vigorosa catena di anime coraggiose che si tengono per mano.
Teneramente tenaci lungo la circonferenza della pace ed equidistanti da chiunque e ovunque la metta a rischio.


Vieni ad ascoltarmi sabato 21 maggio 2022 alle 16.00, L'isola del tesoro, Trebbo (BO)

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