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Attentato in Afghanistan che non va più di moda

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Storie e Notizie N. 1944 Ricordate cosa accadeva su quotidiani e tg nostrani all’inizio di settembre? Ovunque si parlava di Afghanistan, del ritiro degli USA, dei crudeli Talebani di nuovo a Kabul e delle donne, i cui diritti interessano taaanto all’opinione pubblica e ai politici del nostro paese. E poi, ovviamente, gli attentati, che sono diventati improvvisamente degni della prima pagina. Nel mio piccolo, con un doppio post in due puntate ( prima e seconda ), all'epoca mi sono limitato a ricordare quale prezzo ha pagato in fatto di vite trucidate e famiglie distrutte la popolazione, i cosiddetti civili, dall’invasione USA a oggi. Oggi, parliamo di oggi, ovvero il giorno in cui mi ritrovo a leggere dell’ennesima strage da quelle parti. The Guardian, probabilmente il più autorevole giornale al mondo, parla di almeno 100 tra morti e feriti a causa di un attentato suicida in una moschea di Kunduz. Un mese dopo circa i fatti di cui sopra, quale spazio avrà ottenuto la notizia sui p...

Gino Strada e il Nobel del mondo alternativo

Storie e Notizie N. 1268 Il 30 novembre, in quel di Stoccolma, per la prima volta un italiano verrà insignito con il Right Livel ihood Award , noto come il Premio Nobel alternativo , riconoscimento ideato al fine di “onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo”. Si tratta di Gino Strada , fondatore di Emergency . Accade questo e anche altro nel mondo alternativo… C’è un mondo, da qualche parte. Qualche parte che è qui, ma mai abbastanza qui , ecco. E’ colpa sua, probabilmente. Nacque leggero e rarefatto e in siffatta guisa è cresciuto nel tempo. O forse sono gli sguardi dei più a non essere avvezzi alle levità e le dilatazioni del creato. Sia beninteso, creato non nell’accezione divina del termine. Il mondo alternativo va creato. Da noi. Che siamo qui, da qualche parte. Dove noi non è mai sufficientemente noi, ecco. Ed è di sicuro colpa nostra. Nascemmo leggeri e rarefatti e in codesta guisa siamo andat...

Storie di bambini: la danza di Farrukhzad

Storie e Notizie N. 924 Aggiornamento : questo racconto è contenuto nel libro Roba da bambini , ( Tempesta Editore - 2014) Ahi loro, nulla di nuovo in Afghanistan. Una mina celata lungo il ciglio di una via esplode al passaggio di un camion e 10 persone perdono la vita. 10 persone, di cui 3 bambini . Fin qui i fatti . Da qui in poi la storia… E se vi dicessi che sul camion erano in undici? Sì, so bene che sui giornali questa notizia non c’è, tuttavia, credo ormai sia chiaro che il sottoscritto non è un giornalista e questo è tutto tranne un giornale. Ecco perché mi sento in diritto, laddove non sia possibile leggerla, di raccontarvi la storia di Farrukhzad . Farrukhzad, il cui nome vuol dire felice . Già, felice, e lei felice lo è davvero. Nonostante la guerra, nonostante tutto, il che vale molto di più, non credete? Perché se sei felice nonostante tutto vuol dire che sei immortale, qualunque cosa accada, altro che anima eterna. Niente può abbatterti o rattrist...

Gino Strada e Edward Luttwak: chi è il realista tra il pacifista e lo stratega

Torno per l’ennesima volta sul tema della guerra in Libia poiché, a mio modesto parere, più che mai in questo frangente stiamo dimostrando tutti, dalle stanze più importanti dei governi al cittadino apparentemente meno influente, una preoccupante divisione. Mi sbaglierò, ma sono persuaso che più si è frammentati sulle questioni fondamentali e altrettanto si palesa una pericolosa fragilità. Quando poi la confusione viene alimentata anche da un paradossale stravolgimento della realtà, le cose divengono ancora più difficili da sopportare. Io sono qui per dire basta. Basta con questa stronzata dei pacifisti sognatori ed ingenui che si imboscano mentre gli strateghi e gli eroi si prendono la responsabilità di guardare in faccia la realtà e agire sul concreto . Lo sapete qual è la vera tragedia del nostro paese? Che a questa cazzata ci cominciano a credere pure a sinistra! Perdonatemi un breve peccato di auto referenzialità, ma quando nel 1993 il sottoscritto fece obiezione di coscienza rif...

Guerra e Missione di pace: ecco la differenza

Storie e Notizie N. 353 La Storia: C’era una volta un paese chiamato Afghanistan . Lo so, magari vi aspettavate la Libia . Tuttavia, una storia passata può anche aiutare a comprendere meglio quella presente. Passata… Diciamo ancora attuale, estremamente attuale. Nel 2001, più o meno gli stessi volenterosi di oggi, si recarono nel suddetto paese con l’operazione Enduring Freedom ( libertà duratura ). Era una Guerra o una Missione di pace ? Questo alcuni si chiesero allora. Dieci anni dopo, in molti se lo domandano ancora. La Notizia: Libia, Frattini :non è missione di guerra ma di tipo umanitario. Fonti : Emergency e Der Spiegel . Leggi altre storie di guerra   Visita le pagine dedicate ai libri :   ( Libri sulla diversità , libri sul razzismo , libri sulla diversità per ragazzi e bambini , libri sul razzismo per r agazzi e bambini , libri sull'adolescenza e romanzi surreali per ragazzi   )  

Emergency: voglio liberi tutti, anche operatori afghani

  Storie e Notizie N. 162 Liberi subito. Questo è stato uno degli slogan che hanno accompagnato il movimento di protesta verso le autorità afghane per la liberazione degli operatori di Emergency, i quali – ripeto per l’ennesima volta – sono stati ingiustamente sequestrati dai servizi segreti per svariati giorni. I tre medici italiani sono stati liberati, ufficialmente con nessuna accusa a loro carico. Quindi sono innocenti. Lo sono, fino a prova contraria, anche i sei operatori afghani arrestati con loro. Secondo alcuni quotidiani uno di essi è ancora prigioniero. Per questa ragione per il sottoscritto la vicenda non è ancora chiusa. Perché la presunzione di innocenza vale per ciascuno di noi. Quindi, il mio slogan di oggi è Liberi tutti … La Storia: Liberi tutti. Perché se ritengo un crimine sequestrare una persona violando i suoi diritti umani, la mia indignazione è tale a prescindere dalla loro nazionalità... Voglio liberi tutti gli operatori imprigionati. Perché io sto c...

Berlusconi scrive lettera a Karzai con Frattini

  Storie e Notizie N. 160 Da cinque giorni, precisamente dalle 16.30 (ora afgana) di sabato 10 aprile, tre cittadini italiani sono ostaggio di un paese straniero. Tre persone che hanno deciso di mettere a rischio la loro stessa vita per donare gratuitamente il proprio impegno ad aiutare il prossimo. Individui che, per questa ragione, dovrebbero essere il vanto di una nazione, l’esempio da citare come simbolo di eroismo alle giovani generazioni, l’immagine nel mondo preferibile da una comunità. Ci pensate a quanto ci guadagneremmo tutti? I francesi, gli americani, i cinesi, sentendo parlare dell’Italia, subito farebbero il collegamento: ah, il paese dei medici di Emergency, sì, che uomini quelli. Al contrario, per nostra disgrazia, l’associazione la fanno con lui… Il Silvio nazionale, di tutta risposta all’inaccettabile rapimento – se non s’era capito su questo blog le cose vengono chiamate con il loro nome – scrive una sentita lettera al presidente Karzai. Con l’ausilio del mini...

Io sto con Emergency e Frattini con chi sta?

  Storie e Notizie N. 158 Mentre tre nostri concittadini sono ancora prigionieri di un governo straniero, le  dichiarazioni del nostro – nel senso di pagato da noi tutti – ministro degli esteri Franco Frattini rimangono in ordine cronologico le seguenti: 11 aprile 2010 , in seguito alla bufala sulla confessione diffusa dal Times : “Prego che non sia vero, sarebbe una vergogna per l' Italia. Ci sono dei fatti , sono state trovate armi molto pericolose in un ospedale gestito da Emergency. Noi tutti vogliamo conoscere la verità e la vogliamo conoscere il prima possibile.” Ieri, ore 17 circa: “Vedo rabbia, dolore e stupore sincero sulla vicenda dei tre nostri connazionali. Ma noi non li abbiamo abbandonati: vale anche per loro la presunzione di innocenza, assieme all'impegno preso con noi dalle autorità afghane al rispetto dei loro diritti. Sono cittadini italiani, nostri connazionali, medici che hanno scelto la vocazione di servire chi soffre. Nessuna differenza o distanza ci...

Emergency, confessione: stiamo con i colpevoli

  Storie e Notizie N. 157 Tre operatori di Emergency sono stati arrestati dai servizi Afgani. Poche ore dopo, il Times titola: Italians 'confess' to murder plot in Afghanistan , ovvero gli Italiani confessano di stare complottando l’assassinio del governatore della provincia Helmand. Sebbene l’articolo sia indubbiamente superficiale, basato su fonti generiche non esplicitamente chiarite, perlomeno il giornale britannico virgoletta il verbo incriminato e incriminante. Da noi invece tale scoop si diffonde come notizia certa su quasi tutti i quotidiani. Non tanto velocemente quanto la smentita del portavoce della provincia suddetta. Tipico, è un classico, niente di nuovo. La solita farsa… La Storia: Confesso la mia colpevolezza. Sì, io sono colpevole. Perché se voi siete quelli della missione di pace, vuol dire che io sono qui per portare la guerra. E’ una questione di semplice logica. Io sono il vostro nemico. E noi siamo in guerra, almeno io lo ammetto. Devo, non posso fa...