270 ESSERI UMANI (migranti, immigrati, rifugiati, clandestini, profughi) dispersi in mare

Per un sogno chiamato Italia…

Storie e Notizie N. 385

La Storia:

C’era una volta un sogno.
Quel sogno si chiama Italia.
Sì, l’Italia.
Un paese in cui essere finalmente felici.
Un paese democratico, dove ad esempio i cittadini hanno la libertà di decidere se avere il nucleare o meno.
Perché, nonostante ciò che ha dichiarato Berlusconi e ribadito la Santanchè ieri ad Annozero, negli stati democratici la libertà di scelta i cittadini ce l’hanno già per definizione, non gliela danno i politici.
Un paese da sogno, insomma.
Un paese dove è rispettata la libertà di espressione.
Quindi un paese dove chiunque può creare una rete televisiva, un giornale, una radio, anche solo scendere in piazza ovunque e quando desideri, e dire la propria, anche se non gradita al potere eletto, proprio perché in quanto eletto e non unto dal signore.
Un paese veramente da sognare, in pratica.
Un paese che considera i diritti umani sacrosanti, dove chiunque, a prescindere dal colore della pelle, la nazionalità e le origini, viene tutelato e rispettato in quanto essere umano.
Anche in prossimità delle elezioni, correndo il rischio di perdere voti.
Perché quelli non sarebbero voti, ma solo putrido fango raccattato senza ritegno.
Un vero sogno, questo paese.
Un paese ove tutte le fedi godono degli stessi diritti e non esiste alcun credo religioso che usufruisca di un trattamento preferenziale.
Ovvero, un paese laico.
Un sogno, insomma.
Un paese che persegua la pace, senza se e senza ma, non perché lo chiedono dei manifestanti urlanti o qualche scomoda bandiera su un balcone, bensì perché ce l’ha scritto sulla sua pelle.
E la pelle di un paese è la sua Costituzione.
Che sogno questa Italia.
Un paese in cui la legge è uguale per tutti, perché solo se la legge è sul serio uguale per tutti, non è possibile che un premier possa costruire il proprio potere sull’esatto contrario.
In un paese in cui la legge è uguale per tutti, uomini come questi non possono proprio diventare premier.
Sono fermati molto prima.
In caso contrario, sarebbe troppo facile e incredibilmente disonesto raccontare che egli sia l’unico responsabile di cotanto sopruso.
Un vero sogno, l’Italia.
Il più grande della propria vita per tanti, troppi, che sono disposti anche a sacrificare la stessa vita per raggiungerlo.
Tutti noi abbiamo il dovere di assomigliare il più possibile a quel sogno.
Lo dobbiamo a chi è morto per esso.
E lo dobbiamo a noi stessi.
Perché così fanno gli esseri umani.


Aggiornamento 03/06/11 - 16.19: 150 cadaveri sulle coste della Tunisia...